Il laboratorio, ideato e curato da Susanna Piga sulla base dell’opera “Cagliari scritta con la luce”, utilizza la fotografia a scopo didattico, ed è volto alla creazione di uno spazio di creatività e di consapevolezza di sé, degli altri e della storia. La metodologia utilizzata è quella di “learning by doing” basata sulla conoscenza e sull’approfondimento dello strumento fotografico. Come strumento operativo si è scelto di utilizzare lo smartphone. Tale scelta permette di raggiungere due obiettivi: governare lo strumento piuttosto che farsi governare da esso e utilizzarlo per esprimere la propria creatività.
Il linguaggio fotografico è un vero e proprio strumento educativo, presente da sempre nei testi scolastici come corollario di vari contenuti. Nel presente progetto la fotografia viene utilizzata come mezzo per far comprendere ai ragazzi le trasformazioni che si realizzano con il trascorrere del tempo. Si approfondisce lo studio dello spazio urbano inteso come “stratificazione di segni” che l’uomo ha posto nelle diverse epoche storiche e che hanno fatto diventare la città ciò che è oggi. I ragazzi imparano a leggere le fotografie e ad utilizzarle come fonti storiche. Scrivono con la fotografia nel presente per poter osservare i cambiamenti avvenuti nella città, per poi confrontare le immagini di ieri con quelle da loro realizzate e scoprire le trasformazioni della città.