Una leadership educativa leggera chiede di rinnovare il nostro modo di pensare e gestire le scuole. Il curricolo dovrebbe essere alleggerito dalla pletora di obiettivi, puntando su un gruppo ristretto di materie come suggerisce H. Gardner. Anche l’Europa va in questa direzione indicando 8 competenze, mentre il movimento per l’apprendimento nel 21° secolo ne individua solo 4: communication, collaboration, critical thinking, creativity. Il lavoro del docente sarebbe più leggero se funzionasse la comunità professionale: vi sarebbe una divisione del lavoro che renderebbe meno pesante la responsabilità per l’apprendimento dei bambini e dei ragazzi. Un alleggerimento è possibile anche a livello organizzativo, a condizione di mettere da parte la mistica del management. Ma questo non può che significare più autonomia e un’espansione a tutti i livelli delle forme di leadership. La leggerezza si lega, inoltre, alla semplificazione: di procedure, richieste, di adempimenti. In generale una leadership educativa leggera richiede impegno per valorizzare la scarsità e la sobrietà, preferendo i comportamenti sottrattivi rispetto a quelli additivi. Indiscutibilmente la leadership leggera è alimentata dalla fiducia e dalle aspettative positive verso tutti: verso gli alunni e i docenti, verso i dirigenti e i genitori. Questi sono alcune delle tematiche che verranno affrontate nella tavola rotonda.